venerdì 13 dicembre 2013

Immagina (L’inverno è passato)


Immagina.
Immagina un uomo. Vestito blu, camicia bianca, cravatta azzurra.
Immagina una macchina fotografica. L’occhio sinistro si chiude, il destro inquadra il soggetto.
Immagina una ragazza. Abito lungo, di raso. Occhi tristi. Con la mano asciuga la lacrima che scorre sulla sua guancia. Capelli neri, lunghi. Le cadono sulla spalla. Lasciano scoperto un orecchio. Un orecchino d’oro. Pendente.
Immagina un cane che corre sulla spiaggia. Insegue le onde che frangono. Abbaia alla risacca. Nero.
Immagina un tramonto. Le nubi, basse all’orizzonte, portano la tempesta. Il cielo, viola.
Immagina tutto questo ed altro ancora…
Una casa laggiù sullo sfondo. Tra le dune di quella lunga spiaggia oceanica. Dal comignolo un filo di fumo. Una tazza di the si scalda sulla stufa a legna.
L’inverno è passato.
E ancora: una coppia che passeggia.
Fianco a fianco camminano, le braccia strette ai loro corpi. I cuori battono all’unisono. Gli occhi guardano lontano. Vedono una barca che sfida l’oceano.
Le bianche vele al vento, il timoniere attento. La notte sarà lunga e ancora molte miglia lo separano dal porto. In cambusa la sua donna prepara del caffè bollente. Canticchia una canzone.
Ci riesci? Riesci a immaginare tutto questo?
Vedi quel gabbiano?
Ascolta il suo canto.
Canta alla luna che tra poco sorgerà, alla brezza che lo sostiene e lo porterà lontano. Canta a quel pesce, quello che nuota appena sotto la superficie dell’acqua, la preda che lo sfamerà.
Canta alla tempesta, quella che arriverà all’alba, e che con i suoi venti spazzerà la spiaggia, farà impazzire l’oceano, soffierà tra le fessure di questa vecchia casa e mio Dio… sarà bello allora stringersi al riparo delle nostre calde coperte amore mio.

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